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Cosa fare quando gli altri ci scoraggiano o ci limitano nelle nostre aspirazioni

Tempo di lettura 5 min

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saltare gli ostacoli e i limitiNella ricerca di nuove opportunità di lavoro così come di un’idea  per avviare un’attività in proprio, attraversiamo un vero e proprio percorso ad ostacoli.

Non solo dobbiamo affrontare le difficoltà “oggettive” che troviamo nella pratica operativa, come ad esempio quella di trovare un annuncio in linea con il nostro profilo oppure quello di raccogliere informazioni utili nella giungla della burocrazia,  ma soprattutto  dobbiamo andare contro i nostri dubbi, alimentati dalla visione limitante e pessimistica delle persone che ci stanno intorno.

Ascoltare le notizie che provengono dai media o le previsioni statistiche non fa altro che indurci allo sconforto e all’impotenza: la situazione generale è talmente grave che non è possibile fare nulla per cambiarla. I messaggi che ci vengono comunicati sono più o meno di questo tenore: "Noi siamo vittime di questo sistema che non possiamo fare altro che subire. Ogni tentativo di riscatto, ogni speranza di farcela è una pura illusione. Non c'è nulla di sicuro. Tanto vale rimanere dove si è e non provarci neppure".

Questo è di fatto il lietmotiv che giorno dopo giorno arriva alle nostre orecchie e le voci fuori dal coro sono praticamente inesistenti!

Molte persone che mi contattano mi raccontano di come le persone che hanno intorno (spesso i genitori, il partner, ecc) non facciano altro che scoraggiarle e dissuaderle dal tentare qualcosa di nuovo o di diverso dal conosciuto.

Di solito i messaggi che riceviamo possono essere ricondotti sotto due grandi “cappelli”:

1) Non è possibile (in generale): Cambiare lavoro, trovare un’occupazione soddisfacente, vivere delle proprie passioni, realizzare un progetto, è pura illusione. Se qualcuno ci riesce si tratta di un’isolata eccezione, di una persona “fortunata” o che semplicemente aveva già le risorse per farlo. In tutti gli altri casi si parla di una "missione impossibile", specie di questi tempi.

2) Non è possibile per te: In questo caso il limite non è rappresentato tanto dal contesto esterno (che comunque ha un peso) ma dalle capacità della persona stessa. “Ma dove vai? Cosa credi di fare? Tieni i piedi per terra!”: queste sono le parole che spesso vengono pronunciate proprio da chi dovrebbe avere più fiducia in noi,  i nostri familiari o amici più stretti. Ci vengono ricordati i nostri limiti, i nostri insuccessi, la condizione già di per sè non facile in cui ci troviamo, per scoraggiarci dall’ottenere quello che si dà per certo sarà un fallimento conclamato.

In entrambi i casi, questi messaggi non vengono inviati con l’intento di nuocere, ma piuttosto per proteggerci da un potenziale “pericolo”. Questo ad esempio è tipico dei genitori, solitamente ansiosi e iperprotettivi, che spesso deviano le naturali inclinazioni dei figli, costringendoli a scegliere percorsi di studi non consoni alle loro attitudini e aspirazioni.

Inoltre queste persone "scoraggianti", al di sotto delle loro paure, hanno anche  delle convinzioni radicate, frutto degli "insegnamenti" del passato che inconsciamente vogliono riconfermare. Chi va fuori dagli schemi è percepito come un folle o come un individuo “minaccioso”, perché rischia di stravolgere dei punti fissi che, anche se bloccano, allo stesso tempo danno sicurezza.

Il punto è questo: Chi ci dice che questi schemi siano ancora validi? E che lo siano per noi?

E poi, perché permettiamo agli altri di condizionarci? Di dirci cosa possiamo o non possiamo fare?

E soprattutto, chi altro può decidere della nostra vita se non noi stessi?!

Stiamo dando per scontato che altri abbiano la "verità" e che per fare una scelta questa debba essere approvata da altri!

E allora, sta a noi decidere di seguire questi messaggi, oppure ascoltarli per poi farceli scivolare addosso e andare dritti per la nostra strada.

Come non farsi condizionare

Se è vero che siamo sempre influenzati da ciò che ci circonda, è altrettanto vero che possiamo scegliere da cosa farci influenzare! Ecco come:

a) Cercare un antidoto “collettivo”: circondiamoci di persone che condividono la nostra ricerca, le fatiche…e la voglia di farcela. Per questo è utile frequentare una community, un gruppo di pari, partecipare a convegni in cui si tratta di questi temi, che possono non solo fornirci informazioni utili, ma soprattutto trasmetterci fiducia, speranza, ottimismo. (Per questo, tenete sempre d’occhio i FormAperitivi!)

2) Leggere storie di chi “ce l’ha fatta” rappresenta un vero e proprio toccasana per il pessimismo. Storie vere di chi ha superato gli stessi nostri ostacoli ed ha realizzato il suo obiettivo. Se ne trovano ben 50 sul libro dei "Wwworkers" di Giampaolo Colletti, ad esempio, ma anche su altri testi come “Ho cambiato vita” di Serena Zoli oppure il recente “Come lasciare tutto e cambiare vita” di Alessandro Castagna e ultimo (ma non per importanza), il libro di Riccardo Luna “Cambiamo tutto – La rivoluzione degli innovatori”.

3) Iniziare a fare: anche una goccia può riuscire a scavare una roccia, bisogna far partire la prima goccia, fare degli esperimenti anche in piccolo, che ci consentono di saggiare la nostra idea…e soprattutto di mettere alla prova noi stessi, rafforzando le nostre sicurezze e allenando le nostre capacità. Il mondo attuale è sicuramente complesso e "critico", ma allo stesso ha in sè opportunità prima inimmaginabili, come quelle offerte da internet.
 

Non perdere mai la speranza nell’inseguire i tuoi Sogni, perché c’e’ un’unica creatura che può fermarti, e quella creatura sei tu…..L’unico responsabile del tuo successo o del tuo fallimento sei tu, ricordalo!
La libertà e’ una scelta che soltanto tu puoi fare: tu sei legata soltanto dalle catene delle tue paure.
Non e’ mai una vera tragedia provare e fallire, perché prima o poi si impara, la tragedia e’ non provarci nemmeno per paura di fallire.
Mentre noi possiamo orientare le nostre mosse verso un obiettivo comune, ognuno di noi deve trovare la sua strada, perché le risposte non possono essere trovate seguendo le orme di un’altra persona...
Se tu puoi compiere grandi cose quando gli altri credono in te, immagina ciò che puoi raggiungere quando sei tu a credere in te stesso.

Peter O'Connor

di Mariangela Tripaldi
Psicologa del Lavoro abilitata, Coach specializzata nella Crescita professionale e nello Sviluppo di Carriera e Fondatrice di Coachlavoro.com.
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saltare gli ostacoli e i limitiNella ricerca di nuove opportunità di lavoro così come di un’idea  per avviare un’attività in proprio, attraversiamo un vero e proprio percorso ad ostacoli.

Non solo dobbiamo affrontare le difficoltà “oggettive” che troviamo nella pratica operativa, come ad esempio quella di trovare un annuncio in linea con il nostro profilo oppure quello di raccogliere informazioni utili nella giungla della burocrazia,  ma soprattutto  dobbiamo andare contro i nostri dubbi, alimentati dalla visione limitante e pessimistica delle persone che ci stanno intorno.

Ascoltare le notizie che provengono dai media o le previsioni statistiche non fa altro che indurci allo sconforto e all’impotenza: la situazione generale è talmente grave che non è possibile fare nulla per cambiarla. I messaggi che ci vengono comunicati sono più o meno di questo tenore: "Noi siamo vittime di questo sistema che non possiamo fare altro che subire. Ogni tentativo di riscatto, ogni speranza di farcela è una pura illusione. Non c'è nulla di sicuro. Tanto vale rimanere dove si è e non provarci neppure".

Questo è di fatto il lietmotiv che giorno dopo giorno arriva alle nostre orecchie e le voci fuori dal coro sono praticamente inesistenti!

Molte persone che mi contattano mi raccontano di come le persone che hanno intorno (spesso i genitori, il partner, ecc) non facciano altro che scoraggiarle e dissuaderle dal tentare qualcosa di nuovo o di diverso dal conosciuto.

Di solito i messaggi che riceviamo possono essere ricondotti sotto due grandi “cappelli”:

1) Non è possibile (in generale): Cambiare lavoro, trovare un’occupazione soddisfacente, vivere delle proprie passioni, realizzare un progetto, è pura illusione. Se qualcuno ci riesce si tratta di un’isolata eccezione, di una persona “fortunata” o che semplicemente aveva già le risorse per farlo. In tutti gli altri casi si parla di una "missione impossibile", specie di questi tempi.

2) Non è possibile per te: In questo caso il limite non è rappresentato tanto dal contesto esterno (che comunque ha un peso) ma dalle capacità della persona stessa. “Ma dove vai? Cosa credi di fare? Tieni i piedi per terra!”: queste sono le parole che spesso vengono pronunciate proprio da chi dovrebbe avere più fiducia in noi,  i nostri familiari o amici più stretti. Ci vengono ricordati i nostri limiti, i nostri insuccessi, la condizione già di per sè non facile in cui ci troviamo, per scoraggiarci dall’ottenere quello che si dà per certo sarà un fallimento conclamato.

In entrambi i casi, questi messaggi non vengono inviati con l’intento di nuocere, ma piuttosto per proteggerci da un potenziale “pericolo”. Questo ad esempio è tipico dei genitori, solitamente ansiosi e iperprotettivi, che spesso deviano le naturali inclinazioni dei figli, costringendoli a scegliere percorsi di studi non consoni alle loro attitudini e aspirazioni.

Inoltre queste persone "scoraggianti", al di sotto delle loro paure, hanno anche  delle convinzioni radicate, frutto degli "insegnamenti" del passato che inconsciamente vogliono riconfermare. Chi va fuori dagli schemi è percepito come un folle o come un individuo “minaccioso”, perché rischia di stravolgere dei punti fissi che, anche se bloccano, allo stesso tempo danno sicurezza.

Il punto è questo: Chi ci dice che questi schemi siano ancora validi? E che lo siano per noi?

E poi, perché permettiamo agli altri di condizionarci? Di dirci cosa possiamo o non possiamo fare?

E soprattutto, chi altro può decidere della nostra vita se non noi stessi?!

Stiamo dando per scontato che altri abbiano la "verità" e che per fare una scelta questa debba essere approvata da altri!

E allora, sta a noi decidere di seguire questi messaggi, oppure ascoltarli per poi farceli scivolare addosso e andare dritti per la nostra strada.

Come non farsi condizionare

Se è vero che siamo sempre influenzati da ciò che ci circonda, è altrettanto vero che possiamo scegliere da cosa farci influenzare! Ecco come:

a) Cercare un antidoto “collettivo”: circondiamoci di persone che condividono la nostra ricerca, le fatiche…e la voglia di farcela. Per questo è utile frequentare una community, un gruppo di pari, partecipare a convegni in cui si tratta di questi temi, che possono non solo fornirci informazioni utili, ma soprattutto trasmetterci fiducia, speranza, ottimismo. (Per questo, tenete sempre d’occhio i FormAperitivi!)

2) Leggere storie di chi “ce l’ha fatta” rappresenta un vero e proprio toccasana per il pessimismo. Storie vere di chi ha superato gli stessi nostri ostacoli ed ha realizzato il suo obiettivo. Se ne trovano ben 50 sul libro dei "Wwworkers" di Giampaolo Colletti, ad esempio, ma anche su altri testi come “Ho cambiato vita” di Serena Zoli oppure il recente “Come lasciare tutto e cambiare vita” di Alessandro Castagna e ultimo (ma non per importanza), il libro di Riccardo Luna “Cambiamo tutto – La rivoluzione degli innovatori”.

3) Iniziare a fare: anche una goccia può riuscire a scavare una roccia, bisogna far partire la prima goccia, fare degli esperimenti anche in piccolo, che ci consentono di saggiare la nostra idea…e soprattutto di mettere alla prova noi stessi, rafforzando le nostre sicurezze e allenando le nostre capacità. Il mondo attuale è sicuramente complesso e "critico", ma allo stesso ha in sè opportunità prima inimmaginabili, come quelle offerte da internet.
 

Non perdere mai la speranza nell’inseguire i tuoi Sogni, perché c’e’ un’unica creatura che può fermarti, e quella creatura sei tu…..L’unico responsabile del tuo successo o del tuo fallimento sei tu, ricordalo!
La libertà e’ una scelta che soltanto tu puoi fare: tu sei legata soltanto dalle catene delle tue paure.
Non e’ mai una vera tragedia provare e fallire, perché prima o poi si impara, la tragedia e’ non provarci nemmeno per paura di fallire.
Mentre noi possiamo orientare le nostre mosse verso un obiettivo comune, ognuno di noi deve trovare la sua strada, perché le risposte non possono essere trovate seguendo le orme di un’altra persona...
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