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Come orientarsi nella giungla degli annunci

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Visto l'interesse suscitato dal precedente articolo dedicato ai motori di ricerca, ho pensato di approfondire il tema dell'utilizzo di internet per la ricerca del lavoro. Al riguardo infatti regna molta confusione che a mio avviso rispecchia in generale la situazione del mercato del lavoro in Italia e le difficoltà di incontro ..e di comunicazione tra domanda e offerta di lavoro

Iniziamo con il fare una distinzione tra siti di annunci gratuiti e siti a pagamento (chiaramente chi paga è colui che mette l'inserzione!)

In quest'ultima categoria rientrano:

  • i siti di recruiting online come Monster, Infojobs
  • i portali legati ai più importanti quotidiani come il Corriere della Sera, La Repubblica e il Sole 24 ore
  • i siti delle Agenzie per il Lavoro (Adecco, Manpower, GiGroup, Randstad, ecc)
  • i siti delle Società di selezione (Hays, Praxi, Profili&Carriere, ecc)

Le aziende (direttamente o attraverso la mediazione di agenzie) pubblicano su questi siti gli annunci per le posizioni che stanno cercando. Il fatto che l'azienda investa per pubblicare un'inserzione e per fare poi anche la selezione è senz'altro un indice dell'interesse a trovare candidati di qualità da assumere.

E' anche vero che al di là delle intenzioni più o meno serie del datore di lavoro, spesso le piccole-medie imprese così come gli studi professionali o le attività commerciali hanno difficoltà a sostenere un investimento del genere. Per questo si affidano o al classico passaparola oppure alle cosiddette bacheche di annunci (come Bakeka, Kijiji o Subito) che sono gratuite.

Il rischio è che, vista la facilità e la gratuità della pubblicazione di un annuncio, utilizzino questo canale anche aziende o soggetti che di serio hanno ben poco, per non parlare di vere e proprie truffe! Questo dipende anche dal fatto che, a differenza dei portali a pagamento, nella maggior parte dei casi gli annunci non vengono controllati e filtrati dal sito stesso.

Apro qui una parentesi che ritengo importante con una domanda di fondo: come fare a riconoscere un annuncio "vero" da un annuncio "falso", ossia truffaldino? Oltre ad affidarci al nostro sano buon senso, è utile seguire i consigli contenuti nella Guida "L'inserzione imperfetta. Come leggere un annuncio e capirci qualcosa", scritta da Roberto Marabini, giornalista e Direttore del sito Lavoratorio.it".

Dopo aver fatto un interessante excursus sul mercato del lavoro italiano e sulla sua evoluzione in seguito alla nascita nel 2003 delle Agenzie per il Lavoro (allora chiamate Agenzie Interinali), Marabini, che di annunci di lavoro ogni giorno ne vede a centinaia, passa in rassegna tutti i difetti e anche le illegalità presenti in molti...troppi annunci in Italia. Dall'assenza di descrizione dell'azienda (grandezza, settore merceologico, ecc.) al linguaggio spesso fumoso e poco comprensibile del ruolo ricercato, fino alla presenza di discriminazione per genere e per età...

L'ultimo capitolo è dedicato proprio alle inserzioni pericolose, ossia quelle che promettono un lavoro indefinito (es: cerchiamo collaboratori...) oppure non corrispondente alla realtà (si scrive "impiegato commerciale" ma si legge "venditore porta a porta") per non parlare di quelle che richiedono denaro in cambio di lavoro.

Purtroppo, da che mondo e mondo (e in questo periodo di crisi ancora di più) ci sono truffatori che approfittano del bisogno di lavorare delle persone: quindi bisogna avere sempre gli occhi ben aperti!

Ricapitolando, un annuncio di qualità dovrebbe contenere sempre:

  1. la descrizione della tipologia dell'azienda (anche se questa sceglie di delegare la selezione alle agenzie di intermediazione, restando anonima, deve comunque presentare il settore e il tipo di mercato in cui opera)
  2. la job description: ossia la descrizione del livello di responsabilità e del tipo di attività che si andrebbe a svolgere
  3. il profilo del candidato ideale (requisiti, capacità/competenze, caratteristiche personali)
  4. informazioni sull'offerta (tipo di contratto, livello retributivo, ecc)
  5. informazioni su come inviare la candidatura, sulla scadenza dell'annuncio e sul trattamento dei dati personali.

Come scrive giustamente Roberto "pubblicare una buona inserzione significa ricevere migliori candidature e affrontare meno colloqui. Sia nella ricerca di un dirigente che di un semplice manovale"!

Chiusa la parentesi relativa alle caratteristiche di un buon annuncio di lavoro, torniamo ora a parlare di siti in cui è possibile trovare delle opportunità lavorative. Ci sono siti che consentono di candidarsi direttamente alle offerte, previa registrazione: sono sostanzialmente i siti con annunci a pagamento, che abbiamo citato prima, ed anche i portali del lavoro come Lavoratorio e BiancoLavoro.

I motori di ricerca (o meta-motori) di cui abbiamo parlato nel precedente articolo (come Indeed, Jobrapido e CareerJet), sono invece siti che ricercano e raccolgono gli annunci nel web in base a specifici criteri. Quando si clicca su un annuncio questo poi rimanda alla pagina originale in cui è pubblicato l'annuncio stesso, in modo analogo a quello che accade quando cerchiamo qualcosa su Google e poi clicchiamo sul link  per accedere al sito in cui è contenuta l'informazione che ci interessa.

 

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di Mariangela Tripaldi
Psicologa del Lavoro abilitata, Coach specializzata nella Crescita professionale e nello Sviluppo di Carriera e Fondatrice di Coachlavoro.com.
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Visto l'interesse suscitato dal precedente articolo dedicato ai motori di ricerca, ho pensato di approfondire il tema dell'utilizzo di internet per la ricerca del lavoro. Al riguardo infatti regna molta confusione che a mio avviso rispecchia in generale la situazione del mercato del lavoro in Italia e le difficoltà di incontro ..e di comunicazione tra domanda e offerta di lavoro

Iniziamo con il fare una distinzione tra siti di annunci gratuiti e siti a pagamento (chiaramente chi paga è colui che mette l'inserzione!)

In quest'ultima categoria rientrano:

  • i siti di recruiting online come Monster, Infojobs
  • i portali legati ai più importanti quotidiani come il Corriere della Sera, La Repubblica e il Sole 24 ore
  • i siti delle Agenzie per il Lavoro (Adecco, Manpower, GiGroup, Randstad, ecc)
  • i siti delle Società di selezione (Hays, Praxi, Profili&Carriere, ecc)

Le aziende (direttamente o attraverso la mediazione di agenzie) pubblicano su questi siti gli annunci per le posizioni che stanno cercando. Il fatto che l'azienda investa per pubblicare un'inserzione e per fare poi anche la selezione è senz'altro un indice dell'interesse a trovare candidati di qualità da assumere.

E' anche vero che al di là delle intenzioni più o meno serie del datore di lavoro, spesso le piccole-medie imprese così come gli studi professionali o le attività commerciali hanno difficoltà a sostenere un investimento del genere. Per questo si affidano o al classico passaparola oppure alle cosiddette bacheche di annunci (come Bakeka, Kijiji o Subito) che sono gratuite.

Il rischio è che, vista la facilità e la gratuità della pubblicazione di un annuncio, utilizzino questo canale anche aziende o soggetti che di serio hanno ben poco, per non parlare di vere e proprie truffe! Questo dipende anche dal fatto che, a differenza dei portali a pagamento, nella maggior parte dei casi gli annunci non vengono controllati e filtrati dal sito stesso.

Apro qui una parentesi che ritengo importante con una domanda di fondo: come fare a riconoscere un annuncio "vero" da un annuncio "falso", ossia truffaldino? Oltre ad affidarci al nostro sano buon senso, è utile seguire i consigli contenuti nella Guida "L'inserzione imperfetta. Come leggere un annuncio e capirci qualcosa", scritta da Roberto Marabini, giornalista e Direttore del sito Lavoratorio.it".

Dopo aver fatto un interessante excursus sul mercato del lavoro italiano e sulla sua evoluzione in seguito alla nascita nel 2003 delle Agenzie per il Lavoro (allora chiamate Agenzie Interinali), Marabini, che di annunci di lavoro ogni giorno ne vede a centinaia, passa in rassegna tutti i difetti e anche le illegalità presenti in molti...troppi annunci in Italia. Dall'assenza di descrizione dell'azienda (grandezza, settore merceologico, ecc.) al linguaggio spesso fumoso e poco comprensibile del ruolo ricercato, fino alla presenza di discriminazione per genere e per età...

L'ultimo capitolo è dedicato proprio alle inserzioni pericolose, ossia quelle che promettono un lavoro indefinito (es: cerchiamo collaboratori...) oppure non corrispondente alla realtà (si scrive "impiegato commerciale" ma si legge "venditore porta a porta") per non parlare di quelle che richiedono denaro in cambio di lavoro.

Purtroppo, da che mondo e mondo (e in questo periodo di crisi ancora di più) ci sono truffatori che approfittano del bisogno di lavorare delle persone: quindi bisogna avere sempre gli occhi ben aperti!

Ricapitolando, un annuncio di qualità dovrebbe contenere sempre:

  1. la descrizione della tipologia dell'azienda (anche se questa sceglie di delegare la selezione alle agenzie di intermediazione, restando anonima, deve comunque presentare il settore e il tipo di mercato in cui opera)
  2. la job description: ossia la descrizione del livello di responsabilità e del tipo di attività che si andrebbe a svolgere
  3. il profilo del candidato ideale (requisiti, capacità/competenze, caratteristiche personali)
  4. informazioni sull'offerta (tipo di contratto, livello retributivo, ecc)
  5. informazioni su come inviare la candidatura, sulla scadenza dell'annuncio e sul trattamento dei dati personali.

Come scrive giustamente Roberto "pubblicare una buona inserzione significa ricevere migliori candidature e affrontare meno colloqui. Sia nella ricerca di un dirigente che di un semplice manovale"!

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