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Principali errori nel Curriculum: come NON scrivere un CV

Tempo di lettura 4 min

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Nel corso dell’ultimo anno abbiamo valutato e revisionato centinaia di CV, in formato europeo o tradizionale, lunghi o corti, di figure operative piuttosto che manageriali, di donne e di uomini.

Quali sono gli errori più comuni che rendono il Curriculum poco efficace?

A parità di requisiti (età, esperienze, titoli di studio, ecc) cosa porta il selezionatore a scartare un Cv e a preferirne un altro?

Qui risponderemo sulla base della nostra esperienza e dell’approccio che abbiamo visto usare in diverse aziende! Bisogna comunque sempre precisare che ciascuna azienda e ciascun selezionatore può utilizzare criteri differenti a seconda del proprio approccio e delle specifiche esigenze della selezione.

1) Confusione grafica: il Curriculum appare disordinato e poco curato nell’aspetto. Il carattere è troppo grande o troppo piccolo, non si distinguono le diverse parti che compongono il CV (dati anagrafici, istruzione, esperienze lavorative, interessi, ecc) ed il selezionatore non trova facilmente le informazioni che cerca.

2) Scarsità di informazioni: la persona si è limitata a fare un elenco “striminzito” di date e di posizioni ricoperte, senza specificare il tipo di azienda in cui ha lavorato ed il tipo di attività svolte, ottenendo un effetto tipo “lista della spesa”. E’ vero che il Cv deve essere breve (è consigliabile non superare le 2-3 pagine!) ma deve apparire comunque interessante! La sintesi in questo caso diventa una competenza fondamentale!

3) Eccesso di informazioni: Ciascuna esperienza di lavoro è descritta in oltre 10 righe con dovizia di particolari. Si utilizzano termini troppo generici (es: gestivo le attività operative…) oppure troppo tecniche (mi occupavo del XYZ program versione 5.7, della “meccanografia stroboscopica”…). Sostanzialmente il selezionatore si trova sommerso di informazioni ridondanti che non sono utili per capire se quel profilo corrisponde davvero a quello desiderato. Quindi le informazioni devono essere poche ma buone!

4) Meglio abbondare (?!): Per riempire il Cv il più possibile, per non lasciare scoperto neanche un mese, per mostrarsi “attivi e dinamici”, le persone tendono ad inserire nel Cv qualunque corso o seminario seguito, qualunque esperienza di tipo lavorativo, babysitting, lavoretti estivi, fino alla partecipazione a comitati e associazioni! Si inseriscono inoltre tutte le esperienze fatte senza curarne la coerenza l’una con l’altra e dando a ciascuna lo stesso peso. L’effetto, soprattutto per chi ha fatto molte diverse esperienze è quello di un Cv confuso e senza un filo logico. Il rischio è quello di apparire dei “factotum” senza competenze specifiche e senza un obiettivo professionale chiaro. Si pensa che mostrare di “essere disposti a fare tutto” aumenti le probabilità di trovare almeno un lavoretto da fare…ed invece purtroppo l’effetto è esattamente l’opposto!Il Cv deve sempre essere quanto più possibile mirato ad uno specifico ruolo e quindi è necessario predisporne uno per ciascuna posizione alla quale ci si intende candidare!

5) Scambiare il CV per una lettera di Presentazione: spesso nei Curriculum, specialmente nel formato europeo, ci si dilunga nella descrizione delle proprie caratteristiche personali, delle proprie competenze organizzative, tecniche ed artistiche nonchè delle proprie motivazioni. Pochi sanno che queste informazioni, anche nel Cv europeo, sono facoltative! Anzi è sempre preferibile lasciare il Cv quanto più possibile asciutto, completo solo delle informazioni essenziali riguardanti, oltre ai dati personali, il livello di istruzione e formazione, le principali esperienze di lavoro e i risultati ottenuti, le conoscenze linguistiche ed informatiche. Anche gli hobbies e gli interessi sono facoltativi! E’ consigliabile inserirli per chi cerca un primo impiego o per chi coltiva passioni particolari che possano destare la curiosità del selezionatore e che siano preferibilmente coerenti con l’attività che svolge (ad es. il modellismo per un ingegnere piuttosto che la fotografia per un grafico…ecc).

In sintesi: il CV deve essere sintetico, chiaro e coerente con il nostro obiettivo di ricerca!

Per avere dei consigli utili su come scrivere un CV efficace ti consigliamo di scaricare la nostra Guida Gratuita sul Curriculum Vitae.

Se vuoi essere sicuro di presentarti con un CV perfetto, ritagliato su misura sulle tue caratteristiche e su quelle del lavoro che stai cercando, allora richiedi il nostro servizio di revisione ed ottimizzazione del CV.


di Mariangela Tripaldi
Psicologa del Lavoro abilitata, Coach specializzata nella Crescita professionale e nello Sviluppo di Carriera e Fondatrice di Coachlavoro.com.
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Quali sono gli errori più comuni che rendono il Curriculum poco efficace?

A parità di requisiti (età, esperienze, titoli di studio, ecc) cosa porta il selezionatore a scartare un Cv e a preferirne un altro?

Qui risponderemo sulla base della nostra esperienza e dell’approccio che abbiamo visto usare in diverse aziende! Bisogna comunque sempre precisare che ciascuna azienda e ciascun selezionatore può utilizzare criteri differenti a seconda del proprio approccio e delle specifiche esigenze della selezione.

1) Confusione grafica: il Curriculum appare disordinato e poco curato nell’aspetto. Il carattere è troppo grande o troppo piccolo, non si distinguono le diverse parti che compongono il CV (dati anagrafici, istruzione, esperienze lavorative, interessi, ecc) ed il selezionatore non trova facilmente le informazioni che cerca.

2) Scarsità di informazioni: la persona si è limitata a fare un elenco “striminzito” di date e di posizioni ricoperte, senza specificare il tipo di azienda in cui ha lavorato ed il tipo di attività svolte, ottenendo un effetto tipo “lista della spesa”. E’ vero che il Cv deve essere breve (è consigliabile non superare le 2-3 pagine!) ma deve apparire comunque interessante! La sintesi in questo caso diventa una competenza fondamentale!

3) Eccesso di informazioni: Ciascuna esperienza di lavoro è descritta in oltre 10 righe con dovizia di particolari. Si utilizzano termini troppo generici (es: gestivo le attività operative…) oppure troppo tecniche (mi occupavo del XYZ program versione 5.7, della “meccanografia stroboscopica”…). Sostanzialmente il selezionatore si trova sommerso di informazioni ridondanti che non sono utili per capire se quel profilo corrisponde davvero a quello desiderato. Quindi le informazioni devono essere poche ma buone!

4) Meglio abbondare (?!): Per riempire il Cv il più possibile, per non lasciare scoperto neanche un mese, per mostrarsi “attivi e dinamici”, le persone tendono ad inserire nel Cv qualunque corso o seminario seguito, qualunque esperienza di tipo lavorativo, babysitting, lavoretti estivi, fino alla partecipazione a comitati e associazioni! Si inseriscono inoltre tutte le esperienze fatte senza curarne la coerenza l’una con l’altra e dando a ciascuna lo stesso peso. L’effetto, soprattutto per chi ha fatto molte diverse esperienze è quello di un Cv confuso e senza un filo logico. Il rischio è quello di apparire dei “factotum” senza competenze specifiche e senza un obiettivo professionale chiaro. Si pensa che mostrare di “essere disposti a fare tutto” aumenti le probabilità di trovare almeno un lavoretto da fare…ed invece purtroppo l’effetto è esattamente l’opposto!Il Cv deve sempre essere quanto più possibile mirato ad uno specifico ruolo e quindi è necessario predisporne uno per ciascuna posizione alla quale ci si intende candidare!

5) Scambiare il CV per una lettera di Presentazione: spesso nei Curriculum, specialmente nel formato europeo, ci si dilunga nella descrizione delle proprie caratteristiche personali, delle proprie competenze organizzative, tecniche ed artistiche nonchè delle proprie motivazioni. Pochi sanno che queste informazioni, anche nel Cv europeo, sono facoltative! Anzi è sempre preferibile lasciare il Cv quanto più possibile asciutto, completo solo delle informazioni essenziali riguardanti, oltre ai dati personali, il livello di istruzione e formazione, le principali esperienze di lavoro e i risultati ottenuti, le conoscenze linguistiche ed informatiche. Anche gli hobbies e gli interessi sono facoltativi! E’ consigliabile inserirli per chi cerca un primo impiego o per chi coltiva passioni particolari che possano destare la curiosità del selezionatore e che siano preferibilmente coerenti con l’attività che svolge (ad es. il modellismo per un ingegnere piuttosto che la fotografia per un grafico…ecc).

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