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Molte persone che si sentono infelici e insoddisfatte della propria situazione lavorativa restano spesso bloccate perché non riescono a trovare una strada alternativa. Pur consapevoli dell’importanza di definire un obiettivo chiaro e specifico, come insegnano tutti i libri ed i siti di crescita personale, letteralmente non sanno da che parte cominciare!
Magari sanno bene ciò che NON vogliono, ma non cosa vogliono. Si sentono prigionieri di un lavoro stretto e soffocante, ma non vedono la porta da cui uscire. Oppure vedono molte porte ma non si decidono ad aprirne alcuna perché nessuna sembra distinguersi nettamente dalle altre oppure perché hanno paura dell’ignoto che c’è dall’altra parte. E quindi temendo un pericolo che non conoscono, preferiscono rimanere dove sono, e questo sì, può rivelarsi davvero pericoloso, soprattutto nel lungo termine!
Il paradosso di questa situazione (spesso scelta inconsapevolmente) è evidente, ma come fare ad uscirne?
Se non si ha una meta verso la quale dirigersi, o si resta fermi, oppure si inizia a muoversi a caso, a zig zag, sprecando tempo ed energie!
Da dove partire quindi?
La soluzione più comune in queste situazioni di stallo è quella di rivolgere lo sguardo verso l’esterno, chiedendo consigli a parenti ed amici, oppure cercando informazioni sui trend del momento, sulle professioni più richieste oppure sui business più promettenti...
Per quanto questa strategia sia preferibile al blocco totale, perché fornisce spunti e stimoli interessanti, essa presenta due grossi limiti:
Così, scegliendo di percorrere la strada che sembra più breve e più comoda, rischiamo in realtà di allungare e complicare il nostro percorso di ricerca!
Quando impostiamo il navigatore satellitare affinché ci conduca verso la nostra destinazione, qual è la prima operazione che compie il software?
Ci localizza: attraverso l’incrocio di più dati riconosce la nostra posizione di partenza e da quella calcola il percorso migliore da compiere. Finché il satellite non ci trova, è inutile pure che ci mettiamo in moto perché procederemmo a caso…ed inoltre il satellite farebbe ancora più fatica a localizzarci visto che nel frattempo ci stiamo muovendo!
Analogamente dobbiamo fare anche noi quando abbiamo l’obiettivo… di trovare il nostro obiettivo, di individuare il lavoro giusto per noi o di inventarcelo, creando una nostra attività:
Sicuramente si tratta di un percorso impegnativo, ma ne vale sicuramente la pena: per fare una scelta consapevole dobbiamo prima sviluppare consapevolezza di noi stessi!
Può essere che l’illuminazione arrivi improvvisa, ma è più probabile che sia progressiva, che si sviluppi con una scoperta dopo l’altra. Può essere che riusciamo a compiere il tragitto da soli o che abbiamo bisogno di un supporto e di una guida . L’importante è metterci in un atteggiamento di ricerca e di fiducia.
Concludo con le parole di Osho: "Ognuno ha il proprio scopo, è vero, ma trovare quale sia il tuo è impossibile se non hai trovato prima te stesso. E nel momento in cui troverai te stesso, troverai simultaneamente anche il tuo scopo. Quindi non c’è bisogno di preoccuparsi dello scopo. Tutta quanta l’attenzione dovrebbe essere focalizzata sul conoscere te stesso."
Buona ricerca!
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Molte persone che si sentono infelici e insoddisfatte della propria situazione lavorativa restano spesso bloccate perché non riescono a trovare una strada alternativa. Pur consapevoli dell’importanza di definire un obiettivo chiaro e specifico, come insegnano tutti i libri ed i siti di crescita personale, letteralmente non sanno da che parte cominciare!
Magari sanno bene ciò che NON vogliono, ma non cosa vogliono. Si sentono prigionieri di un lavoro stretto e soffocante, ma non vedono la porta da cui uscire. Oppure vedono molte porte ma non si decidono ad aprirne alcuna perché nessuna sembra distinguersi nettamente dalle altre oppure perché hanno paura dell’ignoto che c’è dall’altra parte. E quindi temendo un pericolo che non conoscono, preferiscono rimanere dove sono, e questo sì, può rivelarsi davvero pericoloso, soprattutto nel lungo termine!
Il paradosso di questa situazione (spesso scelta inconsapevolmente) è evidente, ma come fare ad uscirne?
Se non si ha una meta verso la quale dirigersi, o si resta fermi, oppure si inizia a muoversi a caso, a zig zag, sprecando tempo ed energie!
Da dove partire quindi?
La soluzione più comune in queste situazioni di stallo è quella di rivolgere lo sguardo verso l’esterno, chiedendo consigli a parenti ed amici, oppure cercando informazioni sui trend del momento, sulle professioni più richieste oppure sui business più promettenti...
Per quanto questa strategia sia preferibile al blocco totale, perché fornisce spunti e stimoli interessanti, essa presenta due grossi limiti:
Così, scegliendo di percorrere la strada che sembra più breve e più comoda, rischiamo in realtà di allungare e complicare il nostro percorso di ricerca!
Quando impostiamo il navigatore satellitare affinché ci conduca verso la nostra destinazione, qual è la prima operazione che compie il software?
Ci localizza: attraverso l’incrocio di più dati riconosce la nostra posizione di partenza e da quella calcola il percorso migliore da compiere. Finché il satellite non ci trova, è inutile pure che ci mettiamo in moto perché procederemmo a caso…ed inoltre il satellite farebbe ancora più fatica a localizzarci visto che nel frattempo ci stiamo muovendo!
Analogamente dobbiamo fare anche noi quando abbiamo l’obiettivo… di trovare il nostro obiettivo, di individuare il lavoro giusto per noi o di inventarcelo, creando una nostra attività:
Sicuramente si tratta di un percorso impegnativo, ma ne vale sicuramente la pena: per fare una scelta consapevole dobbiamo prima sviluppare consapevolezza di noi stessi!
Può essere che l’illuminazione arrivi improvvisa, ma è più probabile che sia progressiva, che si sviluppi con una scoperta dopo l’altra. Può essere che riusciamo a compiere il tragitto da soli o che abbiamo bisogno di un supporto e di una guida . L’importante è metterci in un atteggiamento di ricerca e di fiducia.
Concludo con le parole di Osho: "Ognuno ha il proprio scopo, è vero, ma trovare quale sia il tuo è impossibile se non hai trovato prima te stesso. E nel momento in cui troverai te stesso, troverai simultaneamente anche il tuo scopo. Quindi non c’è bisogno di preoccuparsi dello scopo. Tutta quanta l’attenzione dovrebbe essere focalizzata sul conoscere te stesso."
Buona ricerca!
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